Il fatto che molti di quelli che la pensano come me sulla deriva dell’Euroatlantismo siano poi gli stessi che le provino tutte per sdoganare Stalin, negare l’Holodomor, prendere esempio da Kim Jong-Un o, dal lato opposto, prendersela con i neri, i musulmani, inneggiare all’uomo forte o al pugno di ferro, mi mette in serio imbarazzo. Senza il coinvolgimento della massa silente ma moderata e pragmatica, non solo è impossibile alcun cambiamento, probabilmente non è neanche auspicabile.

Alla base ci sono ingiustizie sociali e povertà. Su queste si innesca facilmente l’integralismo ideologico. Vanno poi da sé gruppi terroristici ed attentati, per altro facilmente manipolabili a seconda delle esigenze geopolitiche. Lo sanno. Quelli che lo devono sapere lo sanno. Ma non te lo dicono. Non ti dicono che in Bangladesch un operaio costa un euro al giorno e lo puoi praticamente ammazzare sul lavoro ma che l’export dell’abbigliamento produce cifre da capogiro, che in Nigeria la gente muore di fame ma il paese possiede i giacimenti con uno dei migliori petroli del mondo (il Bonny Light) e che ci deve essere per forza una relazione tra questo ed il fatto che possieda anche uno dei peggiori gruppi terroristici del mondo (Boko Haram). E via dicendo con altri mille esempi. Non ti dicono neanche che la Russia il terrorismo ceceno (fatti i debiti scongiuri) lo ha ridimensionato non solo con il pugno di ferro ma anche investendo in infrastrutture e sviluppo, trovando accordi onorevoli con le autonomie locali e cercando di ridare dignità all’intera regione tanto che oggi Grosnij è una città moderna e anche molto bella. Non te lo dicono perché se te lo dicessero dovrebbero anche ammettere che per salvare il capitalismo dei paesi ricchi oramai non c’è rimasta altra via che promuovere il socialismo nei paesi poveri.

Gli operai in Bangladesh guadagnano meno di 40 dollari al mese. Il giro di affari dell’export dell’abbigliamento prodotto nel paese si aggira però intorno ai 20 miliardi di dollari all’anno. Pare il problema dipenda anche dal fatto che gli imprenditori del settore abbiano un peso politico rilevante perché finanziano generosamente le forze politiche e, in molti casi, hanno assunto il controllo dei mezzi di informazione. Gli imprenditori occidentali che decentrano la produzione in questo paese per sfruttarne la manodopera schiavizzata la sera pasteggiano aperitivi e brandy in locali alla moda del centro. No, era giusto ‘pour parler’.

"Populismo: atteggiamento ideologico che, sulla base di principi e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente positivi".

… e l’atteggiamento ideologiche che, sulla base di principi e programmi genericamente ispirati al capitalismo, esalta in modo demagogico e velleitario le elites burocratiche come depositarie di tutti i valori in assoluto ... come minchia si chiama?

Ora che la scienza ha dimostrato che chi è antieuropeista è per forza anche populista, è giunto per me il momento di dirvi la verità. Spero non vorrete giudicarmi per quello che sento ma accettarmi per quello che sono e continuare ad amarmi.

Tutto iniziò una decina di anni fa, quando lavoravo a Kiev. Durante quella che passò alla storia come ‘Rivoluzione Arancione’. Già allora per me era chiaro che gli americani ci stessero provando e che l’Europa ci stesse mettendo quantomeno malizia. Fu però alla seconda Maidan, quella conosciuta come ‘EuroMaidan’, che cambiò la mia vita. Ai tempi ero ancora ‘politicamente corretto’ e mi sarei aspettato che l’Europa facesse all’Ucraina un discorso del tipo: “ragazzi, calma, se non vi piace più Yanukovich aspettate le prossime presidenziali e ve ne scegliete un altro, tanto neppure noi siamo veramente pronti ad accogliervi sul serio nella grande famiglia UE (infatti oramai sono più quelli che escono che quelli che entrano), state quindi tranquilli e non fate cazzate. Per altro dovete sapere che ci sono delle regole di condotta sui diritti e la morale in Europa per cui, se avete delle minoranze linguistiche, sappiate che la UE non impone solo il controllo della vongola ma anche il controllo dei diritti di codeste minoranze”. Se ricordate le cose non andarono affatto così e l’atteggiamento del nostro ‘superiore e democratico’ Occidente mi schifò talmente da convincermi che questa Europa qui fosse una specie di organizzazione criminale vera e propria che agisce con fredda premeditazione.
Dopo quella esperienza la teoria che dietro al fervente antieuropeismo ci fosse l’impoverimento delle classi sociali medie e basse iniziò a piacermi senz’altro di più della teoria dello scontro generazionale, culturale o regionale, ma già oggi non mi basta più. Oggi per me venirmi a dire che questa Europa qui non è così male perché comunque ‘IN’ si sta meglio che ‘OUT’, dal punto di vista economico, è come venirmi a dire che dovremmo diventare tutti mafiosi perché la mafia per lo meno produce un reddito superiore alla media o che il nazismo è fico perché durante il Terzo Reich il Marco era una moneta che andava benone. Allo stesso modo io spero proprio che il casaro non si preoccupi solo dal punto di vista economico del fatto che vogliano consentire il formaggio senza latte ma che ci siano anche motivazioni legate alla cultura, orgoglio, tradizione, amore e rispetto per il proprio lavoro di casaro in sè, che il produttore di latte non si incazzi solo per le quote latte che lo impoveriscono ma anche perché non ritiene giusto che siano i burocrati a Bruxelles e non le vacche in stalla a decidere quanto latte produrre. Anche il pescatore che si fa un culo così per pescare quattro vongole e poi misurarle una ad una col calibro spero abbia un moto di orgoglio legato oltre che al danno economico alla perculazione in sé, e via dicendo. Spero altresì che tutti coloro che sono contrari alle sanzioni alla Russia lo siano non solo p...

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Dicono di essere tanto preoccupati che la deriva populista di queste destre anti-europeiste possa portare ad un neonazismo e a nuove guerre in Europa.
Gli stessi che non hanno fatto una piega alla strage di Odessa e le granate sui civili nel Donbass tirate dai neonazisti veri ma europeisti.

In Italia per le vacanze, mi guardo la diretta di RaiNews24 sull’Assemblea plenaria del Parlamento UE dopo la botta della Brexit perchè anche rilassarsi troppo non è giusto.
Mentre i delegati parlano al Parlamento, in studio c’è un conduttore che la pensa in una certa maniera che intervista un direttore di giornale che la pensa in una certa maniera e due professoroni che la pensano in una certa maniera e tutti interrompono i discorsi ufficiali dei delegati non troppo euroentusiasti per reinterpretarli e stravolgerli in una certa maniera tanto che si fa presto a sospettare che in studio siano tutti stati messi lì proprio perché la pensano in una certa maniera.
Cose che io non posso capire.
Vengo dalla Russia, dove l’informazione è condizionata dal regime…

No, io l’Erasmus non l’ho fatto. Ho sempre viaggiato per conto mio. Anche in tenda e sacco a pelo. Anche da solo. Quando c’era da portarsi dietro la carta d’identità portavo la carta d’identità, quando il passaporto, portavo il passaporto. Se c’era da fare il visto facevo il visto. Se pensano che per viaggiare e sentirsi liberi serva la UE allora rincoglioniti oggi sono i giovani.

No, veramente, ma perché la sinistra in Italia punta il dito contro il populismo delle destre che ha fatto vincere la Brexit e non ne approfitta invece anch’essa per fare il suo solito, legittimo, sacrosanto populismo sulle classi sociali disagiate, il lavoro, le politiche sociali di questa Europa di squali, come si faceva una volta?
Penseranno mica di essere diventati superiori perché loro adesso leggono gli editoriali di Saviano su ‘La Repubblica’ ?!

Sono cose completamente differenti ma si tratta di fare un tentativo per cercare finalmente di far capire ai refrattari la gravità di quello che è successo a Est utilizzando un termine di paragone più a Ovest e quindi più familiare e comprensibile.
Sapete che dopo il referendum che ha visto vincere la Brexit la Scozia ha già iniziato a lamentarsi e chiedere a sua volta un nuovo referendum per l’indipendenza dalla GB. Ora, nessuno fa una guerra civile per entrare o uscire dall’Europa, nessuno può essere così idiota ma, esattamente come successo in Ucraina, potrebbe essere un facile pretesto per lavorarci su. Facciamo l’ipotesi che la Russia (non lo farebbe MAI per cultura, forse piuttosto saranno altri a cogliere l'occasione, ma facciamo l’ipotesi) fosse interessata non tanto alla Brexit o al remain ma a distruggere la GB in sé semplicemente perché alleata degli USA. Potrebbe scegliere un lato dello schieramento, quello più intransigente, qualunque esso sia, ed iniziare a finanziarlo fortemente. Potrebbe infiltrare i propri servizi segreti, organizzare, armare ed addestrare gruppi estremisti, fornire uomini ed intelligence ecc… Ad un certo punto potrebbe allearsi con il Governo centrale (appena assicuratasi la connivenza o addirittura aiutandolo direttamente ad insediarsi) e, qualora questo, magari anche su proprio consiglio, andasse a reprimere anche a costo di vittime civili tutte le derive indipendentiste, potrebbe apertamente sostenerlo.
Ovviamente si avrebbe una reazione degli alleati USA e la proxy war tramite guerra civile sarebbe presto fatta. Dal punto di vista formale, per altro, sarebbe la Russia dalla parte ‘tecnicamente’ (dal punto di vista del diritto internazionale) del giusto dal momento che sarebbe lei a sostenere il Governo formalmente riconosciuto. Seguirebbero sanzioni agli USA, controsanzioni e accordi del Mink. Io per altro finirei per scrivere lunghi post a favore dei fratelli americani impegnati a difendere i poveri cugini britannici dall’imperialismo russo.
Bene, ci ho provato. Era l’ultimo tentativo, se non la capite neanche così andate a ... diciamo mi arrendo.